L’influenza musicale di Richard Thompson non può essere sopravvalutata:
cresciuto in una famiglia di provetti strumentisti e appassionati di musica Il giovane Richard è già un piccolo asso nell’imitare tanto l’una quanto gli altri, persino quando ascolta jazz cerca di seguire la tipica scansione tra riff e improvvisazione, dimostrando un’attitudine e una versatilità che lo accomunano a Davy Graham. Ma Thompson sarà anche un maestro nell’amalgamare queste sue radici dapprima in raffinato contrappunto d’accompagnamento, e successivamente in una vera e propria seconda voce che lambisce vertici trascendentali.
Ancora adolescente, negli anni ’60, forma, insieme al bassista Ashley Hutchings e Simon Nicol, il rivoluzionario gruppo Fairport Convention che sono i pionieri del distintivo folk rock britannico.
Dopo aver lasciato il gruppo a soli 21 anni intraprende una collaborazione musicale lunga una decade con la moglie di allora Linda per poi, per oltre trent’anni, seguire la sua carriera di solista di grande successo.
Nel 2011 riceve un OBE (Ordine dell’Impero Britannico) conferitogli personalmente dalla regina Elisabetta II a Buckingham Palace. Il Los Angeles Times lo ha definito “il miglior cantautore rock dopo Dylan e il miglior chitarrista elettrico dai tempi di Hendrix” e Rolling Stone lo ha nominato “uno dei 100 migliori chitarristi di tutti i tempi”. Ha ricevuto premi alla carriera per la scrittura di canzoni dai BCC Radio 2 Awards all’Americana Music Association ed è stato insignito dal prestigioso Ivor NOVELLO AWARD. La sua canzone “1952 Vincent Black Lightning” è stata nominata dal TIME tra "Le 100 canzoni migliori dal 1923". Sono tanti i musicisti che hanno interpretato le canzoni di Thompson incluso Robert Plant, Elvis Costello, R.E.M., Sleater-Kinney, Del McCoury, Bonnie Raitt, Tom Jones, David Byrne, Don Henley, Los Lobos, e molti altri.
Il suo enorme archivio di lavori include molti album nominati ai Grammy e numerose colonne sonore, tra le quali Grizzly Man di Werner Herzog e The Cold Blue di Erik Nelson del 2019.
La sua padronanza della chitarra Acustica ed elettrica, insieme all’energia coinvolgente e alla vivacità sul palco, continuano a fargli guadagnare nuovi fan e un posto come uno dei più virtuosi e distintivi scrittori della storia Folk Rock.
A maggio 2024 ha realizzato l’album tanto acclamato dalla critica Ship To Shore, il suo primo album in studio dopo 6 anni.
Oggi che i codici del folk revival riemergono nel linguaggio di musicisti indie (soprattutto americani) come James Elkington e Joan Shelley, e che a riportare sulla scena l’ottuagenaria capostipite Shirley Collins sono giovani artisti di formazione sperimentale ed elettronica, sembra più che mai il momento di tornare ad immergersi nel suo repertorio musicale e quale altra occasione che questi concerti in Italia.